Lo scopo dell’Associazione è quello di favorire lo sviluppo di una rete di competenze e conoscenze tra giovani ingegneri nel territorio cuneese. Il confronto di esperienze diverse, la possibilità di attingere in maniera proficua a competenze anche molto diverse è di sicura utilità in qualunque ambito professionale. Nell’era digitale la qualità delle informazioni (applicabilità, affidabilità, impatto) gioca un ruolo centrale: un confronto costruttivo tra professionisti è utile ad incrementare la qualità delle conoscenze.

Gentile collega,

fra qualche giorno si svolgeranno le elezioni per il Rinnovo del Consiglio Direttivo dell’Ordine.

Sarà l’occasione per un vero rinnovo, come da anni non se ne presentava più l’occasione in Provincia per la nostra categoria.

Così mi sono chiesto cosa potrà essere il rinnovamento, che ci sarà sicuramente augurandomi che non sarà fonte di polemiche interne.

Ogni volta che si apre un nuovo spiraglio e ci si trova in un punto di sella, necessita avere una capacità di saper leggere chiaramente le situazioni per saperle governare e ricondurre ad un equilibrio stabile, senza gesti istintivi che possono portarci all’errore e farci cadere rovinosamente.

Il rinnovamento non sarà avere un consiglio di sole persone esperte, o di sole donne, o di soli giovani, o cambiando i volti ma riproponendo il solito schema del solito gruppo: il rinnovamento sarà saper premiare con il voto chi porta competenze, capacità ed idee.

Chi intendesse presentare una lista di “soli questi o quelli”, in realtà dimostrerebbe di non aver capito ciò che vuoi tu, che è altro: tu vuoi un Ordine che funzioni bene!

Questi parametri, infatti, non sono indice di affidabilità, ma mostrano l’intenzione di voler far leva su una suggestione, magari anche con una proposta che affascina e a tratti condivisibile, ma che vuole nascondere l’assenza di altro, di una proposta concreta.

Il rinnovamento si può solo ottenere appoggiando chi, da anni, nonostante tutto e tutti, lavora quotidianamente in un’ottica di gruppo, di insieme aperto che non pone limiti di età, di sesso, di formazione o di altro che si voglia presentare come discriminante per autoindicarsi come una parte diversa (e quindi automaticamente migliore?!), separata dalle altre.

Serve collaborazione, dobbiamo farlo all’interno del nostro sistema e nel nostro rapporto con la società: noi ingegneri non siamo una parte della società, ma siamo un pezzo che deve dare il proprio contributo equilibrato come una tessera di un mosaico, cosa che abbiamo dimenticato da tempo: se le tessere sono tutte differenti fra loro e coordinate, il mosaico ha un valore aggiunto intrinseco, nel caso fossero tutte uguali o ne mancasse qualcuna, il mosaico diventerà brutto e/o incompleto.

Ciò che è veramente innovativo è la pazienza, il lavoro, la fatica, il merito: qualità e caratteristiche antiche che tornano per differenziare chi ne fa un valore.

Sono anche convinto che dalle urne delle elezioni di questo nostro Ordine al margine Nord dell’Italia, verrà fuori un messaggio ben più ampio sulla possibilità della nostra società, dell’Italia e degli italiani, di saper vedere e riconoscere il futuro o meno, dell’avere e del darsi o meno una possibilità di cambiamento vero, senza stereotipi, suggestioni e/o condizionamenti culturali.

Il nostro gruppo ha iniziato un’opera laboriosa di rinnovamento e di dinamismo ormai quattro anni fa, all’interno dell’Ordine, affrontando mille problemi, per poi individuare la necessità di stringerci in Associazione per assumere una forza corale, dialogante ed aperta per lo sviluppo della professione di Ingegnere nella provincia di Cuneo a partire da forze fresche e giovani: non siamo però mai stati autoreferenziali e non lo saremo mai.

Abbiamo non solo accolto, ma deliberatamente cercato chi poteva cogliere degli aspetti differenti della professione; ci siamo avvicinati a chi ha una forte esperienza come i Nostri Soci Onorari Alessandro De Stefano e Sebastiano Teresio Sordo, abbiamo accettato le critiche e sempre cercato di migliorare, ma mai abbiamo voluto indicare di essere “quelli giusti” solamente perchè giovani: non sarebbe un motivo valido e neppure sufficiente.

Abbiamo deciso di lanciarci e portare la nostra capacità e competenza dentro l’Ordine: abbiamo deciso questo quattro anni fa, ma non ci siamo riusciti con il dialogo ed il continuo impegno, vorremmo farlo ora con il sostegno dei colleghi che credono in noi sulla base di un impegno che ci ha visto sempre annunciare ciò che avremmo fatto e mantenuto.

Abbiamo portato a Cuneo dei Relatori internazionali, il Politecnico di Torino, la Columbia University di New York, la Formula 1, l’Inarsind, la comunicazione ed il “marketing” sulla professione, l’interesse sull’ingegneria, lo stimolo a far meglio e abbiamo creato una numerosa Associazione, che ci invidiano in molti in giro per l’Italia, e che è fonte di curiosità e di interesse addirittura per il C.N.I..

Vogliamo portare questa voglia di fare, questa serietà e solidità con il contributo di forze che condividono il Nostro approccio e la Nostra mentalità.

Noi non facciamo promesse, ma individuiamo obbiettivi da raggiungere che perseguiamo.

Noi non indichiamo un rinnovamento di superficie ed esteriore, ma un rinnovamento profondo nei fatti, nelle idee.

Noi proponiamo un modello che va oltre i soliti schemi, triti e stanchi, ma che qualcuno vorrebbe nuovamente portare alla ribalta per rappresentare, in definitiva, solo se stesso.

Il nostro interesse è fare attivamente, giorno per giorno, ciò che serve: se così non fosse, avremmo fatto come molti altri che si presentano un mese prima delle elezioni per cercare di raccogliere un consenso dell’ultimo minuto.

Sono convinto, mi auguro, che sia l’impegno ciò che tu vuoi, come noi, nel prossimo Consiglio Direttivo dell’Ordine.

Siamo a disposizione.

Il Presidente A.G.I.C.
Dott. Arch. Ing. Danilo PICCA